È chiaro a tutti che ormai da febbraio la Juventus sia la brutta copia della squadra che ha messo in seria difficoltà l’Inter per lo scudetto, ma come mai poi da San Valentino la squadra non è stata più la stessa? All’inizio pensavamo fosse solo per la poca maturità dei giocatori, ancora inesperti e di fatto non in grado di gestire le partite più importanti. In un campionato giocato punto a punto come quello di gennaio questo tipo di partite diventano anche contro squadre meno blasonate, dove è facile calare di attenzione. Questa teoria però non ha trovato poi riscontri a lungo termine, visto che dopo due mesi la squadra ha comunque faticato. Sicuramente il gruppo ha mollato il colpo, ma non è da imputare solo al fatto che la squadra non stia più lottando per lo scudetto. Infatti nella scorsa Cagliari Juventus Cambiaso si fece sfuggire “è stato un onore essere allenato da Allegri” poi scusandosi per il lapsus. Però questo “errore” potrebbe avvalorare il fatto che nell’ambiente ormai si sia sparsa la voce che il tecnico livornese sarà lontano dalla Contissasa la prossima stagione, innescando un senso di “abbandono del progetto” per questa stagione.
Se questa teoria si rivelasse giusta, allora si tratterebbe di un errore grave da parte della dirigenza, poiché di fatto non ha coperto bene le proprie tracce; dando così un colpo psicologico alla squadra e a chi la allena. È innegabile che per un giocatore sia immotivante continuare ad impegnarsi sapendo che la squadra potrebbe essere rivoluzionata in estate, magari lo stesso atleta potrebbe essere venduto e allora si comincia già a valutare le offerte provenienti dal procuratore. Questo smorsa ogni tipo di impegno, e ci riporta al titolo dell’articolo: se non fosse Allegri il problema? Perché in questa stagione insieme a quella scorsa ha lavorato molto bene, con una Juventus che da quarto posto stava lottando invece per lo scudetto. Ci sembra che l’errore sia più dirigenziale che altro, ma anche alla base quando c’era ancora Agnelli e firmò per quattro anni un allenatore che è tra i migliori gestori del mondo, ma appunto gli sarebbe servita una squadra pronta per vincere. Allegri infatti è come Ancelotti: allenatori capaci di gestire una squadra vincente e continuare a farla vincere, ma per farlo servono campioni o giocatori pronti. Di certo la fase di rebuilding bianconera sarebbe dovuta continuare con un tecnico diverso, magari con Sarri invece di accompagnarlo alla porta dopo un solo anno.