Non è un segreto che Allegri potrebbe lasciare la Juventus a fine stagione, portando via con sé una comunicazione tutta toscana e anche il suo 3-5-2. Aprendo una parentesi che poi ci porterà all’argomento centrale dell’articolo, vogliamo dire che Max non è un fan della difesa a tre: non a caso dopo qualche mese nella stagione successiva a Conte cambiò modulo per girare sul 4-4-2 con il rombo a centrocampo, formula che gli permise di arrivare fino alla finale di Champions. Anche l’anno scorso infatti il mister livornese propose la difesa a quattro, ma era chiaro che la squadra nonostante la presenza di un top player come Bremer vacillava negli ultimi metri. Questo accadeva perché il difensore brasiliano non è in grado (al momento) di giocare come conosciamo con un assetto tattico diverso dal tridente difensivo.
Sbagliando, credevamo che fosse solo una diceria, poiché sarebbe bastato mettere Bremer in una linea alta e avrebbe portato comunque le sue caratteristiche migliori a venire fuori: uno contro uno, velocità e accelerazione. Ma queste doti sono venute meno con la difesa a quattro, poiché il difensore occupava male gli spazi lasciando molto campo tra il centro e le fasce. A tre questo non accade invece, visto che i cosiddetti mezzi spazi sono coperti meglio con altri due difensori. Se appunto dovesse partire Allegri e il nuovo allenatore vorrà portare un modulo che non preveda tre difensori titolari, questo porterebbe Giuntoli a fare delle considerazioni. Infatti appurando che i giocatori con il valore di cartellino più alto nella rosa bianconera sono Chiesa, Vlahovic, Cambiaso e Bremer; supponiamo ora che il nuovo allenatore voglia giocare con il 4-2-3-1: chi sarebbe l’indiziato per fare cassa e sopperire alle mancanze per quel modulo? Esatto, proprio Bremer che non sa al momento giocare a quattro.
Ovviamente sono supposizioni, ma si capirebbe anche perché si vocifera di Todibò sotto la Mole e anche di giocatori come Zaccagni e Felipe Anderson sulle fasce. Tutto farebbe pensare ad un cambiamento che per essere attuato serve per forza un sacrificio, un sacrificio che però non sarebbe neanche tale più di tanto se è Bremer a partire, constatando che non renderebbe come dovrebbe in caso di un nuovo assetto tattico.
Ovviamente sono supposizioni, ma si capirebbe anche perché si vocifera di Todibò sotto la Mole e anche di giocatori come Zaccagni e Felipe Anderson sulle fasce. Tutto farebbe pensare ad un cambiamento che per essere attuato serve per forza un sacrificio, un sacrificio che però non sarebbe neanche tale più di tanto se è Bremer a partire, constatando che non renderebbe come dovrebbe in caso di un nuovo assetto tattico.
Gianmarco Mannara