Seconda uscita stagionale post Supercoppa e seconda sconfitta. Se alla dipartita di Trieste si dava la “colpa” all’attacco della squadra di casa che ha giocato una partita super, ieri la colpa di chi era? Del Monaco?
Bisogna essere onesti e ammettere che sono ormai tre stagioni che sulla squadra meneghina aleggia un’ombra e un’insoddisfazione generale che, pesante come una spada di Damocle, taglia l’umore di tutti. Non voglio credere che gente come Mirotic, Shields e metteteci un nome a caso, si sia rincitrullita e non sappia difendere o fare un aiuto difensivo, passare su un blocco o fare un tagliafuori.
Qualcuno potrebbe obbiettare dicendo che il Monaco ha fatto anche dei canestri a volte difficili e che a Milano è entrato meno del previsto. Ok vero, ma possibile che succeda sempre e solo contro l’Olimpia?
Siamo appena alla seconda partita di quante? Settanta? Quindi sicuramente non bisogna fasciarsi la testa più del dovuto, ma se questa squadra doveva mandare un segnale non lo ha mandato. La partita nel Principato doveva essere vinta anche per far capire che questa squadra era diversa. Magari poi dopo questa sconfitta il record dirà 33 vinte e 1 persa e parleremo della squadra più forte di sempre.
Però se guardiamo il mancato cambio difensivo su Jaiteh su un semplice pick’n roll con sponda, o il non tagliafuori su Motiejunas capiamo che il problema forse c’è e va risolto presto.
Ora l’Olimpia ha due partite relativamente semplici come Dinamo Sassari e Paris Basketball entrambe in casa. Due sfide assolutamente da vincere non solo per la classifica ma anche per risvegliarsi da questo torpore e da questa mediocrità che non deve assolutamente prendere il sopravvento.
Arrivava da un’ottima vittoria contro la Reyer e dal trionfo in finale di Supercoppa contro la Virtus. In quell’occasione però è avvenuto tutto in rimonta contro una squadra che si fa rimontare sempre e sistematicamente dall’anno scorso. Dai Olimpia, torna a far risplendere il basket italiano in Eurolega.