Partita di cartello per la prima della nuova stagione a San Siro e infatti Milan e Torino ci hanno fatto sicuramente divertire. Un pareggio che sicuramente fa più piacere ai torinesi anche se avrebbero preferito i 3 punti per ovvie ragioni. I rossoneri invece felici per averla agguantata ma si aspettavano un inizio diverso.
CHE TORO : ZAPATA TOP PLAYER
E’ un Torino diverso quello che mette in campo Vanoli rispetto alla copia sbiadita dell’ultima stagione con Juric. Una squadra propositiva che vuole giocare a calcio e infatti le occasioni non mancano. Sicuramente leggermente fortunata sul primo goal (anche se le azioni le devi comunque costruire), ottima invece sul raddoppio di Zapata nel secondo tempo. Il colombiano ha ricevuto la fascia di capitano e sta dimostrando di meritarla a pieno. Un vero bomber e uomo squadra.
Dall’altra parte un Milan che va sotto di due goal seppur giocando la palla. Molti errori e una difesa non perfetta ma anche molta imprecisione. Quando nel secondo tempo entrano dei cambi di spessore qualcosa cambia. E infatti arriverà il pareggio.
Prima Morata abilissimo a toccare un cross vagante e ribadire la palla in rete, poi nei minuti di recupero il secondo goal firmato Okafor che fa esplodere San Siro.
Per quanto riguarda il Toro invece servono i rinforzi difensivi. Non è possibile buttare via un doppio vantaggio (poteva essere triplo con un contropiede gestito in maniera migliore) in appena 9 minuti di gioco. Poi una provocazione: siamo sicuri che con un portiere diverso non si sarebbe evitato il pareggio?
Il primo goal forse era difficile per reattività, ma la parabola del tiro di Okafor era sostanzialmente centrale. Servivano riflessi, ovvio. Ma un portiere di alto livello dovrebbe averli.
LEAO DOVE SEI?
Il Milan se vuole ambire a qualcosa di importante non può fare a meno di Rafael Leao. Il problema è che il portoghese non riesce a esprimere tutto il suo potenziale in maniera continua. Salta l’uomo e poi davanti alla porta la spara addosso al portiere avversario. Così non si va da nessuna parte.
Va bene che è solo la prima partita di 38 su una stagione che vedrà i rossoneri impegnati anche in Champions, però urge una svegliata.