Con le insistenti voci di mercato che vedono Thiago Motta spostarsi in estate, ci sembra doveroso fare una piccola analisi su quello che è il modo di giocare dell’allenatore ex Genoa.
In primo luogo, analizziamo la fase di non possesso del Bologna, caratterizzata da una difesa sulla propria mediana. Qui si concentra il pressing, atto a recuperare il pallone per poi ripartire con passaggi veloci fino alla trequarti avversaria. Lì il gioco perde il Tiki Taka per concentrarsi sulla gamba dei centrocampisti oppure degli attaccanti esterni. Va poi detto che in caso si dovesse perdere il pallone in zona offensiva, la squadra rossoblù non cerca subito di recuperare il pallone. Bensì cerca di riposizionarsi per chiudere le linee di passaggio, infatti il pressing atto a recuperare il pallone avviene solo dalla mediana in giù.
Ma veniamo al fulcro della squadra di Thiago Motta, ossia la fase di possesso che trasforma il 4-2-3-1 in un modulo fluido che crea densità e linee di passaggio a centrocampo. Prima di tutto, partiamo dalla difesa: i due centrali si alzano a centrocampo diventando una sorta di mediani aggiunti, mentre i terzini scendono a coprire i loro buchi. I mediani si mettono uno di fronte all’altro, andando a creare una sorta di triangolo con il trequartista, che invece si decentra per far scendere l’unica punta di ruolo che di fatto diventa il vero trequartista. Gli attaccanti esterni invece hanno il compito di accentrarsi e entrare in area, cosa succederà poi negli ultimi venti metri è a discrezione dei giocatori. Thiago Motta infatti da indicazioni precise fino alla trequarti, da lì in poi preferisce che i suoi giocatori decidano il da farsi. Quindi il 4-2-3-1 iniziale diventa una sorta di 2-6-2 che deve dare più soluzioni possibili dalla trequarti a salire.
Non è però l’unico modo che ha la squadra di distendersi, spesso uno dei due centrali rimane in difesa a creare un trio insieme ai terzini e dare più copertura nel caso si dovesse perdere il pallone. Il Bologna corre molto, la chiusura degli spazi infatti è fondamentale in un modulo così tanto a trazione offensiva. Certo è che – anche se sembra lapalissiano – va specificato che la tattica di un allenatore si basa sui giocatori che ha a disposizione, quindi quando arriverà su un una nuova panchina non è detto che giocherà esattamente in questo modo. Ma sicuramente i dettami tattici generali rimarranno quelli.
Gianmarco Mannara